Scritto da © Vittorio Fioravanti - Mer, 04/11/2009 - 16:59
Lirica di Vittorio Fioravanti
Superficie incolore e silenzio
neppure un grido animale nel vento
un deserto vuoto di niente
rari arbusti affiorati per caso
rattrapito fiore notturno
nato già morto al mattino
L'orma d'un passo grave
un nudo corpo abusato
grumi caldi di sangue umano
fardello gettato via dilaniato
tra sassi e polvere grigia
d'un aspero dosso
d'oscuri rifiuti
dallo stesso assassino
Ennesima giovane figlia
d'una misera primavera
che non torna più a casa viva
negl'intricati sobborghi poveri
di Ciudad Juárez
Quattrocento settanta
donne ammazzate
un grosso numero
d'inaudito spessore
che strappa brividi
di greve furia impotente
e disperato rancore
Novembre 2007
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