Scritto da © Pinotota - Mar, 13/09/2011 - 19:25
PERCHE' LO SPECCHIO INVERTE LA DESTRA CON LA SINISTRA E NON L'ALTO CON IL BASSO ?
Lo specchio piano non effettua alcun scambio della destra con la sinistra. Esso fornisce di ogni oggetto postogli davanti un'immagine con una corrispondenza puntuale simmetrica rispetto al piano riflettente.
L'osservatore dinanzi ad uno specchio percepisce di se stesso un'immagine che interpreta secondo la sua quotidiana esperienza visiva. Nella realtà un interlocutore posto di fronte all'osservatore è ruotato di 180 gradi rispetto all'osservatore stesso. In generale l'uomo riconosce in se stesso una simmetria tra la sua parte destra e quella sinistra, mentre invece non considera in alcun modo simmetrici l'alto e il basso, cioè la testa e i piedi. In tal modo l'immagine riflessa da uno specchio viene interpretata come uno scambio tra destra e sinistra.Tale processo mentale è facilmente verificabile se l'individuo è sdraiato orizzontalmente davanti allo specchio: egli continuerà a considerare scambiate la destra e la sinistra senza che il pavimento sia scambiato con il soffitto.
L'osservatore dinanzi ad uno specchio percepisce di se stesso un'immagine che interpreta secondo la sua quotidiana esperienza visiva. Nella realtà un interlocutore posto di fronte all'osservatore è ruotato di 180 gradi rispetto all'osservatore stesso. In generale l'uomo riconosce in se stesso una simmetria tra la sua parte destra e quella sinistra, mentre invece non considera in alcun modo simmetrici l'alto e il basso, cioè la testa e i piedi. In tal modo l'immagine riflessa da uno specchio viene interpretata come uno scambio tra destra e sinistra.Tale processo mentale è facilmente verificabile se l'individuo è sdraiato orizzontalmente davanti allo specchio: egli continuerà a considerare scambiate la destra e la sinistra senza che il pavimento sia scambiato con il soffitto.
PERCHE' A PASQUA SI REGALANO LE UOVA DI CIOCCOLATO?
La tradizione delle uova di Pasqua è molto antica: nasce prima di Cristo, con la cena pasquale ebraica. Nel mondo cristiano l'uovo è diventato simbolo della Resurrezione di Cristo fin dai tempi di Sant'Agostino, alla fine del quarto secolo. Ma solo dopo l'anno Mille,data fatidica che secondo molte credenze popolari avrebbe dovuto segnare la fine del mondo, invalse l'uso soprattutto nelle campagne di scambiarsi a Pasqua uova di gallina, di piccione, di quaglia o di altri volatili. Spesso le uova venivano colorate: un infuso di barbabietole serviva per il rosso, di ortiche e spinaci forniva il verde, di mammole il viola, di bucce di cipolla il marrone.
Prima di essere donate le uova dovevano ricevere la benedizione in chiesa. La tradizione delle uova si estese ben presto anche alle classi agiate, che invece di ricorrere ai frutti del pollaio si rivolsero a orafi e gioiellieri per realizzare uova d'oro e d'argento, costellate di smalti e gemme. L'uso delle uova di cioccolato è relativamente recente: il cacao fu introdotto in Europa dopo la scoperta dell'America, ma solo nel Settecento gli olandesi lo usarono per realizzare le uova di Pasqua. Allora il cioccolato era rigorosamente fondente, solo verso la metà del secolo scorso in Svizzera si produsse il primo cioccolato al latte.
Sulle uova esistono ancora oggi usanze che variano da paese a paese: in Francia i bambini vanno a caccia delle uova nascoste dai genitori e chi trova quello rosso è considerato più fortunato.
La tradizione delle uova di Pasqua è molto antica: nasce prima di Cristo, con la cena pasquale ebraica. Nel mondo cristiano l'uovo è diventato simbolo della Resurrezione di Cristo fin dai tempi di Sant'Agostino, alla fine del quarto secolo. Ma solo dopo l'anno Mille,data fatidica che secondo molte credenze popolari avrebbe dovuto segnare la fine del mondo, invalse l'uso soprattutto nelle campagne di scambiarsi a Pasqua uova di gallina, di piccione, di quaglia o di altri volatili. Spesso le uova venivano colorate: un infuso di barbabietole serviva per il rosso, di ortiche e spinaci forniva il verde, di mammole il viola, di bucce di cipolla il marrone.
Prima di essere donate le uova dovevano ricevere la benedizione in chiesa. La tradizione delle uova si estese ben presto anche alle classi agiate, che invece di ricorrere ai frutti del pollaio si rivolsero a orafi e gioiellieri per realizzare uova d'oro e d'argento, costellate di smalti e gemme. L'uso delle uova di cioccolato è relativamente recente: il cacao fu introdotto in Europa dopo la scoperta dell'America, ma solo nel Settecento gli olandesi lo usarono per realizzare le uova di Pasqua. Allora il cioccolato era rigorosamente fondente, solo verso la metà del secolo scorso in Svizzera si produsse il primo cioccolato al latte.
Sulle uova esistono ancora oggi usanze che variano da paese a paese: in Francia i bambini vanno a caccia delle uova nascoste dai genitori e chi trova quello rosso è considerato più fortunato.
PERCHE' QUANDO SIAMO IN IMBARAZZO SI DIVENTA ROSSI IN VOLTO?
Arrossire è un processo fisiologico messo in atto dal sistema nervoso simpatico, quindi incontrollabile.
Scatta in situazioni sociali in cui si avverta un senso di imbarazzo che può essere provocato da cause diverse: il sentirsi al centro dell'attenzione, un'accusa o un complimento. Questo fenomeno, che naturalmente accresce il disagio generato dalla circostanza scatenante, rendendo palesi i sentimenti della persona contro la sua volontà, si accompagna spesso a una sorta di perdita di controllo di se stessi o a un senso di confusione. La tendenza ad arrossire, che di per sé non è una patologia, può in alcuni casi degenerare in una vera e propria fobia, ossia nella paura di arrossire, detta ereutofobia o eritrofobia (dal greco èreuthos, rossore). L'ereutofobia causa serie difficoltà nelle relazioni sociali, tanto da richiedere il ricorso alla psicoterapia o all'assunzione di farmaci, o ancora, in caso di insuccesso, alla chirurgia mediante l'interruzione definitiva (simpatectomia endoscopica toracica) o temporanea (neurocompressione)
dei nodi nervosi che trasmettono i segnali ai vasi della cute del viso.
Arrossire è un processo fisiologico messo in atto dal sistema nervoso simpatico, quindi incontrollabile.
Scatta in situazioni sociali in cui si avverta un senso di imbarazzo che può essere provocato da cause diverse: il sentirsi al centro dell'attenzione, un'accusa o un complimento. Questo fenomeno, che naturalmente accresce il disagio generato dalla circostanza scatenante, rendendo palesi i sentimenti della persona contro la sua volontà, si accompagna spesso a una sorta di perdita di controllo di se stessi o a un senso di confusione. La tendenza ad arrossire, che di per sé non è una patologia, può in alcuni casi degenerare in una vera e propria fobia, ossia nella paura di arrossire, detta ereutofobia o eritrofobia (dal greco èreuthos, rossore). L'ereutofobia causa serie difficoltà nelle relazioni sociali, tanto da richiedere il ricorso alla psicoterapia o all'assunzione di farmaci, o ancora, in caso di insuccesso, alla chirurgia mediante l'interruzione definitiva (simpatectomia endoscopica toracica) o temporanea (neurocompressione)
dei nodi nervosi che trasmettono i segnali ai vasi della cute del viso.
(Estratti da LO SPECCHIO - Furbesco-Stabile)
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