Scritto da © Erunamo - Mar, 16/02/2010 - 14:25
L'Oscuro,
come la fu irradiante Luce
frantumatasi
contro il buio,
è or insito in Me
E tal quale
le foglie d'autunno,
s'abissa
in spente scaglie
su fondali,
ove iride
veder non può
ove l'udito più non giunge
ove il cor
più non batte
E Tu
Carogna
che degno poeta
non sono
per decantar a te peggior eufemismo
a dispregiar
quanto non vali
Rivelazione
ma ch'io
già lessi
nel far tuo
menzoniero
nemmen troppo falso
fosti capace
per risultar a me
vero
Sia Benedetto
ora et per semper
una
Maledetta preghiera
Ateo vangelo
dedico
a colui
che d'approfitto
affonda
l'infamia
dentro Me
E sia ancor Benedetto
tanto
che possa l'anima,
semmai possiedi,
divenir glaciale
Le tue
emozioni
in letargia
spegnersi
E io ti veglierò
con passione,
affinchè
al lor tornar vive
sia lì
e penetrar
si lenta, ma tanto inesorabile
quanto a fondo,
la lama, la mia penna
la mia lingua con cui
io canto
Voler
veder gli occhi
mentre
ucciderò cio'
che non meriti
il Sentimento
Sia una vita
Tua
tanto longeva
quanto esentata d'ogni affetto
Possa la carne campar
ma l'ardor d'ogni emozione
a morir precoce
E che la mia Bestemmia si avveri
»
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