Scritto da © Pinotota - Gio, 21/01/2021 - 20:51
Così scivolerà su questa nebbia sottile
e traendola a sè come un sudario
non sarà che un’ombra già svanita
nell’opalescente velo.
Venezia, senza suoni, così pudica
in millenni di silenzi,
sospesa tra arcate e pontili
protesi all’infinito.
Stretta alle ginocchia di fantasmi sonnolenti
sgocciola dai capitelli madidi d’autunno.
In questa sera orfana di luna
racconta di un sogno amaro.
Con l’onda rinasce la vita del mare
mentre il vento la soffia tra i marmi schiaffeggiati
e il suo profilo si illumina di contorni e bagliori...
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