Scritto da © Piero Lo Iacono - Dom, 28/10/2012 - 20:02
La mente ripercorro
ricordo-per-ricordo
per non giungere
a nessun zenit
da qualunque nadir.
Frantumata la luce mi schianta.
Ne ho rifiutato l’offerta di sangue.
L’insonnia appartiene a chi
passa e ripassa le parti della giornata
e diventa pietra di sale che brilla
per essersi voltato.
Perché chi si volta non si salva.
Si arrovella. Si condanna.
E ogni fuga nei ricordi
forma una ruga che dissuga.
Così guardo con le labbra.
Parlo con le guance.
Se mi volto,
una volta mi voltai,
e nessuna Euridice più mi seguì.
Nessuna Euridice!
Ho una gran bella notizia Euridice
e ti sveglio di notte
perché è una notizia
che non può attendere
la luce del giorno.
Resusciterò se mi porterai
il cuore di una formica,
le mandibole della mosca,
le mascelle della libellula,
la lingua del ragno.
3-7-2006
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