Scritto da © Piero Lo Iacono - Gio, 22/06/2017 - 12:02
L’insetto del tempo imprigionato nell’ambra brilla.
Invecchia la farfalla sull’altra metà dell’anima.
E nell’erba che dorme dove non si sofferma lo
sguardo si volta un anemone anonimo, inerme.
Forse svegliato dal mio corteggiamento
(su di lui concentro il mio campo visivo).
E nell’erba che dorme dove non si sofferma lo
sguardo si volta un anemone anonimo, inerme.
Forse svegliato dal mio corteggiamento
(su di lui concentro il mio campo visivo).
Crepita il sole acceso e spento dalle nuvole.
Un corteo di carovane in marcia
che mi seguono fino a casa.
Un equipaggio che veleggia e viaggia
verso la risacca della bonaccia.
Un corteo di carovane in marcia
che mi seguono fino a casa.
Un equipaggio che veleggia e viaggia
verso la risacca della bonaccia.
Chi è andato in guerra torna impietrito.
Irrigidito in statua sconosciuta.
Irrigidito in statua sconosciuta.
Un minareto di allegre allegorie
in un mercato di galere. In attesa
dell’istante meno distante da loro.
in un mercato di galere. In attesa
dell’istante meno distante da loro.
Ho attraversato il bosco con la tua lettera in tasca.
Sigillata. Intatta. Non letta. Non aperta.
Come una sfinge ricomposta da un mosaico.
Con lo sciame di parole in testa nate
per accalcarsi le une sulle altre.
Dentro un bosco che soffoca se stesso.
Il ritratto di me. Una messa fluttuante.
Sigillata. Intatta. Non letta. Non aperta.
Come una sfinge ricomposta da un mosaico.
Con lo sciame di parole in testa nate
per accalcarsi le une sulle altre.
Dentro un bosco che soffoca se stesso.
Il ritratto di me. Una messa fluttuante.
Entro spesso in me sempre dal bosco
(ingresso dantesco senza via di sicurezza).
(ingresso dantesco senza via di sicurezza).
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