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La gang della Consulta colpisce ancora

Sarò più breve del solito, sto scrivendo di getto, e non so fino a che punto curerò la forma di questo scritto, per cui stilisticamente sarà certamente al disotto della mia media (che già non so quanto poter considerare eccelsa), ma è un grido che mi sale dalle viscere e non riesco a trattenere.
Quanti di noi odiano la nostra classe politica? Quanti, quei venditori di parole dei sindacati? Quante volte ci siamo indignati davanti alle leggi depenalizzanti di Berlusconi, al varo di nuove tasse di Prodi, Bersani e Letta, e perché no, anche del prode Matteo? Alle manovre di sindacalisti che, mentre trattano con il governo, ed accettano, il blocco dei salari della classe lavoratrice, triplicano in tre anni il loro stipendio per potersi accaparrare una pensione d’oro? Quanti hanno lamentato da una parte l’inefficienza, da un’altra i soprusi della magistratura?
Ma c’è una un’altra categoria, in Italia, che mina pesantemente la tenuta della nostra società. Si chiama Corte Costituzionale. Che ogni volta che qualcuno suggerisce qualcosa di sensato per rimettere a posto i conti dello Stato, e riequilibrare un po’ le nostre condizioni economiche, chiude subito il discorso dichiarandolo incostituzionale. Ed ovviamente la classe politica ne prende subito atto.
È questo organismo, per esempio, con la consueta motivazione, che impedisce il taglio delle pensioni d’oro a favore di gente che riesce a malapena a sopravvivere. Perché, per la Costituzione, i diritti acquisiti non si toccano.
Bene, la Corte ha stavolta messo le grinfie sulla legge Fornero.
Male, perché l’ha fatto, come al solito, a modo suo.
Perché, la nostra solerte Consulta, ha scoperto che quella legge ledeva alcuni diritti acquisiti
Il diritto acquisito di un lavoratore di andare in pensione dopo quarant’anni di duro lavoro?
MA SCHERZIAMO?
Il diritto acquisito di un esodato di percepire la pensione per come stabilito, o di riavere indietro il suo posto di lavoro?
MA SCHERZIAMO?
Quello che è incostituzionale è il congelamento dell'adeguamento degli assegni al costo della vita per i trattamenti pensionistici superiori di tre volte il minimo, cioè circa 1400 euro al mese!
Quello che è incostituzionale è che, in una situazione di grave crisi finanziaria, per le quali il popolo italiano è stato e viene dissanguato in maniera criminale, per le quali gli stipendi del pubblico impiego sono bloccati da oltre un lustro, ai percettori di stipendi d’oro venga bloccato l’adeguamento al costo della vita.
Non sostengo che 1400 euro al mese sia una pensione d’oro. In una città come Roma o Milano forse non è neppure sufficiente a sopravvivere (e quelli che ne prendono 600, al mese, stiano zitti!). Ma quel blocco, che magari per questa somma potrebbe anche essere considerato ingiusto, riguardava le pensioni DI IMPORTO SUPERIORE A QUELLA CIFRA. Quindi anche 5000, 10000, 50000 euro ed oltre!
‘Immediata la reazione di politica e sindacati, con questi ultimi che chiedono di "restituire il maltolto ai pensionati"’, preso testualmente da Repubblica. Persino la Fornero si difende e recita il mea culpa, dichiarando (sempre, fonte Repubblica): "Vengo rimproverata per molte cose, ma quella non fu una scelta mia, FU LA COSA CHE MI COSTÒ DI PIÙ".
Costo previsto per questo “ritorno alla giustizia sociale”: 1.8 miliardi per il 2012, 3 miliardi per il 2013. Cosa che ingoierà totalmente il millantato tesoretto da due miliardi (ed anzi richiederà ulteriori tassazioni per altri 2.8 miliardi), che, anziché finire, come auspicabile, sul mercato, a dare fiato alla produzione e, di conseguenza, all’occupazione, andrà a giacere assieme a tanti altri nelle banche svizzere, perché uno che prende 200.000 euro di pensione all’anno non può farcela a spenderli tutti, e da qualche parte li dovrà pure ficcare.
Ora, la domanda è: ‘sta Costituzione “più bella del mondo”, per dirla alla Benigni, è una boiata pazzesca, e difende a spada tratta solo i privilegi di ricchi e potenti, a spese di una vera giustizia sociale, o ‘sta Consulta (per la quale il sospetto di conflitto di interessi, come ho già avuto occasione di sostenere, mi sembra più che giustificato, considerato che gli stipendi e le pensioni che la nostra amata Costituzione difenderebbe sono anche i e le loro, oltre che di politici e sindacalisti) è un ammasso di delinquenti mafiosi che non esitano a mettere in ginocchio e sacrificare una intera popolazione per non cedere un centesimo dei loro privilegi?
E poi era Hitler il pazzo criminale!
E a proposito di sindacato… non c’entra niente, ma lo spazio c’è ed un po’ glielo dedico… mi piacerebbe sapere se la Camuso ha riportato il suo stipendio a quello che doveva essere, o per continuità oggi continua a pagarsi quello fulmineamente triplicato da Epifani.
 

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