Scritto da © giuseppe diodati - Lun, 03/05/2010 - 21:23
Pescara aveva strade calde
le bolle sull'asfalto
e la mia adolescenza inquieta
in cerca di capire
cosa fosse davvero l'amore.
Quel caldo
e la trasparenza del mare
che mostrava i suoi frutti
nessuno scoglio avanti
nessuna piattaforma al largo.
I ragazzi dell'Alcione
al ciondolar del nulla
nemmeno la voglia
di una partita a pallavvolo
in acqua.
L'apatia di quei giorni
con il JUke Boxe che sbraitava
Battisti o Nada
e le ragazze
sempre quelle
a cercare di spingere
il cielo degli anni crudi.
Il biliardino
con la carta nella porte
e la rabbia del padrone
per quei soldi rubati
senza motivo.
Pescara me la ricordo d'estate
con quella adolescenza
ai tempi del Vietnam.
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