Scritto da © Falug - Gio, 21/06/2012 - 09:05
Esiste il pensiero in sé e per sé? Voglio dire: il pensiero, senza il linguaggio che lo esprime fra le persone o tramite la scrittura, esiste esso comunque? E’ possibile inviare, telepaticamente, il pensiero a qualcuno che non comprende la lingua in cui il pensiero si forma nella mente originaria? Posso io, che parlo solo il portoghese, inviare telepaticamente un pensiero a qualcuno che parla solo russo, ed egli può comunque comprenderlo? Se la risposta è no, allora il linguaggio è struttura fondamentale del pensiero, senza la quale il pensiero non si forma e non comunica e perciò non esiste. Se la risposta è si, allora il linguaggio è solo uno strumento mediatore , fra tanti possibili, che il pensiero usa per una comunicazione più diretta e semplice, ma il pensiero stesso è una vibrazione, un’onda, un qualcosa che contiene in sé il messaggio che esprime e che successivamente il cervello che lo capta ritraduce nel codice linguistico a cui esso è abituato. Forse l’aria intorno a noi è colma di pensieri emessi da esseri viventi, animali o vegetali, che il nostro cervello ed i nostri strumenti non sono capaci di captare. Forse la vacca che ascolta una musica di Mozart emette il pensiero: “che bella, che piacere” ma noi non lo captiamo. E forse l’albero, accarezzato dalla brezza o abbeverato dalla sottile pioggia, emette consapevoli vibrazioni di godimento, di cui nulla sappiamo. Forse esiste un web universale da cui siamo ancora esclusi.
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