Scritto da © Bruno Amore - Lun, 05/04/2010 - 08:54
giorni come tomi
non ne aprirò più uno
non leggerò una pagina
un rigo in futuro, li metto
impilati sulla mensola
a raccogliere polvere
nel tempo che mi resta
perché se quelli che ho scorso
non sanno darmi serenità
e mi sembra di aver perso
il tempo a trasportar acqua
con un paniere di vimini
allora siedo sotto una ficaia
aspetto qualche frutto fatto
e se per l'impazienza
memorabile ansia goliardica
qualche volta mi urticherò le labbra
aspetterò di cogliere quello dopo, morbido
appena grinzo con la goccia di ambrosia
e mi addolcirà la bocca più
della solita marmellata.
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