Scritto da © 'O Malament - Mar, 18/02/2014 - 13:03
La gravezza della riflessione sparisce d'incanto. Non che sia cosa insolita: capita quasi quotidianamente quando m'approssimo il mattino al Pensatoio.
Oggi, però, discutevo con me stesso della Grazia. E, per sopraggiunta, se sia nata prima l'Idea di uomo o quella di Dio.
Il concetto, in “nuce”, è questo, ed è, come la nascita di tutti i concetti, una domanda: “Che bisogno c'era di inventarsi la Grazia se mancava l'oggetto della stessa, l'uomo cioè.”
Le premesse, (buffo no?) sono ambedue sillogismi a se stanti: per semplificare, il classico è nato prima l'uovo o la gallina ma senza la semplificazione dell'Ingiustizia apparente.
Ora, si parta da una breve descrizione della Grazia: “è quel fenomeno che tocca, statisticamente non sempre, l'uomo, sia inteso come entità, sia inteso come maschio. In ambedue i casi, nell'accezione di individuo.”
Chi sparge questo seme sulle nostre teste o è Dio o è la Donna. Ognuno di essi incidendo, sulle nostre già gravate spalle, il segno delle loro scelte, l' amore.
Tralasciamo, per un momento, l'incidente, poiché nessuno potrebbe definirlo probatorio, se sia stato Dio a constatare con l'osservazione o la Donna a simulare poi, studiandogli la fronte; fatto è che da quell'istante si sono comportati in modo simile.
Discende che il toccato, per conservare la Grazia, deve avere fede in quel che non ha scelto.
La Fede opera miracoli, come sa per esperienza chi la pratica, così tra Graziante e Fedele s'instaura o può, o dovrebbe, instaurarsi il meccanismo del corrispettivo.
Questo è lo scopo. E, ciò, deve rimanere, continui a piacere o meno.
Certo è, se in tal modo è avvenuto, che ci vuole una mente diabolica, comunque superiore, per concepire contestualmente l'Idea di uomo e di Grazia.
Su queste e altre cose dovrò comunque riflettere, specie sull'ingiustizia statistica.
Ora mi sto deconcentrando, ma dovrei, devo tornarci, forse domani per non perdermi il filo, su queste cose teosofiche.
Tomaso di Roccasecca: era grasso o magro?
Ridete? Sono stati spesi fiumi d'inchiostro, non ultimo Jung, su questo sempre attuale dilemma.
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