Scritto da © poetella - Lun, 03/01/2011 - 10:01
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Non venire a dirmi
che ci sarà sempre sale nel mare
e nelle lacrime
raccontami
raccontami di prodigi, (se posso trovarne, oltre i tuoi occhi)
dimmi che i fiori, non tutti magari
dimmi che parleranno
di una voce sottile
fruscio di fieno al vento
dimmi che ci parleranno di quando
di ora, di ancora
di noi.
Non possiamo distillare il nostro tempo, amato mio.
Scade
come marmellata sull’ultimo scaffale
per anni. Chiuderlo nell’ampolla
- si potrebbe forse -
digestivo aromatico
elisir amaro di quando. Di ormai.
Non possiamo masticare giorni e giorni
vuoti
Insana abitudine sarebbe
per chi vorrebbe vomitare le attese
e riempirsi di nuvole.
Per conto mio m’ubriacherei
volentieri di sempre e di mai
di quei veleni goccia a goccia
a illudermi d’eterno e onnipotenza.
Cuore scellerato, smodato, spudorato
Fatti bastare questo seme d’adesso
Aspetta che germogli, perché, che ne sai tu,
che ne sai come sono
prima di sbocciare
i fiori più colorati, più profumati, più belli
…
…
…
(by poetella)
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