Scritto da © Nievdinessuno - Sab, 14/03/2015 - 13:30
Mi accascio al suolo
misurando una mannaia
coi centimetri del collo
ne riconosco la lama
è l’esistenza,
punge come un palpito
frammentato ai limiti
che il tempo percorre
per infliggere la morte,
è un senso lontano
d’amore
solitudine di un mondo
che tace alle sue prigioni.
Mi fa così carceriere
folle amico di un orizzonte
intravisto sugli aratri di un campo
attraversato da vite mai sfamate,
sostanze di una semola
cibo senza cercare la mia bocca
acqua senza gioia di labbra incolte
mentre qui tutto è sera…
La verità
del nulla ci piace
l’incorporeo
spogliato da un dubbio.
misurando una mannaia
coi centimetri del collo
ne riconosco la lama
è l’esistenza,
punge come un palpito
frammentato ai limiti
che il tempo percorre
per infliggere la morte,
è un senso lontano
d’amore
solitudine di un mondo
che tace alle sue prigioni.
Mi fa così carceriere
folle amico di un orizzonte
intravisto sugli aratri di un campo
attraversato da vite mai sfamate,
sostanze di una semola
cibo senza cercare la mia bocca
acqua senza gioia di labbra incolte
mentre qui tutto è sera…
La verità
del nulla ci piace
l’incorporeo
spogliato da un dubbio.
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