Scritto da © Nievdinessuno - Lun, 16/01/2017 - 15:45
Lentamente
turbi le gambe
con la seduzione di un clerico,
come se dovessi
cercare fra le cosce
un senso del potere.
Un riflesso che segue
lo spaccio del vetro
perché schiavo
nella tua ombra.
Tu sei il resto,
avida immagine
dal quale l'apparenza
è uguale misura
alla falsa miseria.
Il foulard è brutto,
( lamenti )
quanto una rosa
che quando muore secca,
ma dona alla pelle, dona,
(pensi) .
Tutto il fascino vintage
ti dona sul collo,
quanto l'attrazione
della carotide
per uno scialle di spine.
Così a notte
soppalchi le rughe
nel colpo del rosso,
e rantoli,
dove ubriache labbra
ti barattano
col volgare trucco
di una vecchia attrice.
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