Scritto da © Axel - Lun, 11/01/2010 - 15:03
Vorrei il tuo ventre in collisione
nel centro esatto del potere,
a congiunzione di cateti ardenti
nei fuochi d’acquosa ipotenusa.
Manipolando stelle di zolfo rosa
innesco radici d’Africa selavggia,
in tremiti d’argento e lana
nel vuoto di culla ansiosa.
Unisco i punti dell'accordo
con gli spilli e le saette
d'un linguaggio crepuscolare,
per traboccare le domeniche
d'immagini in copia a un dio,
nell'ambrato calice di gioia,
sull'altare offerto a chiome nere
in tempesta di delizie ai lombi,
a scoccare un grido soffice,
predato ad arte e ripagato.
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