Scritto da © Nadia C. - Lun, 27/04/2020 - 13:40
Sono come tu mi vuoi
mondo, mio selvaggio contorno
nella tua complessità sei unico e inimitabile
mai fermo, immobile
nel tempo riveli le tue sembianze
così a osservarti in ogni tuo riflesso
mi insegnasti che è giusto essere unico e diverso.
Sono come tu mi vuoi
padre, mio simbolo di saggezza
della logica e della pazienza sei il maestro
tu, che con gli anni sulle spalle
sei riuscito a non farti schiacciare
a reggerti sempre con le tue gambe.
Mi insegnasti la forza.
Sono come tu mi vuoi
madre, mio simbolo d'orgoglio
tu che mi guardi negli occhi
e vedi ancora una bimba innocente,
tu che con poche parole sapevi calmarmi,
che con uno sguardo riconosci il dolore.
Tu mi insegnasti l'amore.
Non sono come tu mi vuoi
società, tenebrosa entità
sempre in continuo tormentare
le menti e i corpi di chi rimane a guardare,
di chi non partecipa al tuo gioco infinito
dei giudizi e della perfezione, del puntare il dito.
Sono come io mi voglio
come ho sognato e come son ora,
più cercheranno di cambiarmi
più lo sarò ancora
lo ripeto ogni ora, non ne voglio dubitare
più vorrai essere te stesso
più dovrai lottare.
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