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la teoria

- E poi non mi va che mi vedano, con questo sederone faccio ridere tutti...no, non vengo.-
Quindici anni sdraiati sul lettone, nella penombra, le lunghe gambe riflesse nello specchio antico dell'armadio, in una delle pose che provava e riprovava per sorprendere il suo corpo adolescente nell'immagine meno inclemente possibile.
L'apice imminente della sua sconfinata malinconia si mostrava a questo punto nel gesto della madre, che seccamente spalancava le tende e le intimava di mettere il costume, che erano già tutti pronti per il mare.
Liliana soffriva quelle ore.
Alta, un po' sgraziata, cedeva a qualche rotondità e puntualmente capitolava di fronte ai confronti impossibili con le coetanee atletiche (e felici).
Un ombrellone con porta e serratura, una tranquilla finestra sul mare e una madre sensibile al suo grido. Questo ci voleva...
E poi la teoria delle teorie era che esporsi al sole facesse bene, come dire che lasciarsi guardare in tutta quella luce fosse una cura.
Nient'altro che rosolare di vergogna in quel modo e Dio, la natura, una magia, l'avrebbero riscattata da quel senso sottile di inadeguatezza che la pervadeva.
Intanto lei osservava il mondo dal cerchio fresco d'ombra e nemmeno andava a fare il bagno.
Marco spuntò insieme a Giorgia da una passeggiata del mattino.
Un sorriso smagliante, lunghe ciglia nere,uno sfrontatissimo costumino bianco e la spontaneità di una persona fortunata identificavano Giorgia nella mente di Liliana.
Le presentò Marco....(che tipo...). Le si sedette accanto, sulla sabbia ardente, fuori dal confine territoriale del maniero, proprio accanto a lei.
Il giorno dopo Marco e Liliana passeggiavano in riva al mare, nel miracolo di un evento per lei strampalato quanto incredibile e impossibile-che proprio-io...
Rossa sulle guance poco abbronzate e irrigidita in un sorriso imbarazzato, ma anche incredula e confusa, eccitata e timida, felice e preoccupata, con il cuore a mille e la gonna di jeans fino al ginocchio, si scoprì a divertirsi con quel ragazzo, che andava in giro con una macchina fotografica appesa al collo e rideva schietto, come una persona normale, in un momento normale, con una ragazza...normale.
- Ecco, qui è quando mi ha comprato la granita... e questa l'ha scattata a tradimento mentre uscivo dall'acqua. Guarda, qui ci ha ripresi una signora, però gli ha tagliato mezza testa...Era riccio, riccio e matto...-
E' passato molto tempo e Liliana sta parlando con Giorgia, sua figlia.
La ragazza guarda la madre con dolcezza e ascolta paziente la storia di nostalgia che comincia tra le sue dita, nel fiocco che scioglie con le foto i ricordi.
Marco morì un mese dopo, in un incidente.
E Liliana lo crede ancora un angelo.
Sorride, e agli angoli degli occhi si concentrano piegoline compiaciute.
La teoria delle teorie ha funzionato, ma messa giù con le parole di sua madre era un po' ermetica.
La teoria delle teorie è che per vivere val la pena di mostrare quel che siamo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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