Mio padre era socialista e tifava per la Juventus.
I figli o fanno le stesse cose del padre o l’esatto contrario, forse per affermare la mia identità iniziai a tifare per l’Inter e per capire bene la realtà divenni comunista.
Mio padre era un uomo mite, colpito da tre infarti ed una trombosi morì che non aveva nemmeno 53 anni, non sto qui a piangere lacrime false, sono passati tanti anni, morì nel 1975.
Per anni ho pensato che sarei morto prima di lui, oggi so che non è stato così.
Era direttore all’ufficio imposte, ma non siamo mai stati bene economicamente e non ci trovo nulla di strano, gli stipendi erano quelli che erano e così nemmeno una casa ci potemmo comperare.
Però una cosa trovavo strana, quella che i suoi colleghi avessero case e mobili di lusso, mio padre ci spiegò.
Ci spiegò l’importanza di essere onesti, di non lasciarsi corrompere perché non né vale la pena.
Faceva gli accertamenti , ma non prese mai una lira da nessuno, aiutava soprattutto i piccoli commercianti e gli artigiani che stavano peggio degli operai allora.
Era socialista, quello era il suo credo, poi venne Craxi e le cose cambiarono, lui non vide il cambiamento.
Aveva ragione lui a dire che l’onestà è più importante di tante altre cose anche se … anche se a lui non dedicheranno mai una via.
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