Scritto da © francesco ballero - Mar, 27/07/2010 - 12:39
Per me che amo il mare,
che c’è dopo l’azzurro che penetra l’effimero
e freme fra i riflessi sulla pelle
di un viso che non può fissare il sole?
se tra le mani ho appena una conchiglia
che ne sussurra l'onda.
Fumo, soltanto fumo le alate allegorie
dentro i porti vocianti di fiumane
e le notti di immobile bonaccia
per isole dai raggiri arcobaleno.
E neppure il tuo sorriso mi ricolma.
Le onde, soltanto le onde mi risvegliano
per la rotta che intreccia il mio destino.
Solatio navigare perduto nell’Oceano,
ad Oriente precipita il dolore
e a grappoli l’amore sul vento solitario.
Da qui riprendi e levati mio bene
per le vive lucerne dei villaggi
a specchio nella rada che oscilla nella sera.
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