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Mi arresto come sfinge

 "E VENNE IL TEMPO...le città e i segni" (Italo Calvino, Enzo Quarta) di Raffaella Del Giudice - copyright 2011
Ad un passo dalla luce
che è ombra spenta
un sentore di aghi
ancora pungente.
 
Nell'aria un frangente
a ricordo delle fantasie.
 
Eppure non cammino
mi arresto come sfinge.
Sorrido al suo nitore
intontito d'ebbrezza.
 
La luce resta statica
d'ambra chiara si veste.
 
Io sfodero unghia consunte
neppure il tempo durevole
le farebbe ricrescere.
 
A graffiare basta un gesto
in amore o nel dolore.

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