Scritto da © Massimo De Santis - Dom, 10/02/2013 - 19:36
Ed il furore della passione
ti sgretolava le membra
come il magma preme
sulla bocca del vulcano.
Forte come l'addio.
Forte come catene spezzate
dalle possenti braccia
di un orco.
Prigioniera come non lo eri
mai stata né del tuo corpo,
né della tua mente, né delle
tue idee, ma di un sentimento
che ti aveva a tua insaputa
soggiogata.
Mal sopportavi il giogo
funesto e le ire contraevano
il tuo viso sparuto e bianco
che avevi ormai da tempo
aborrito ogni tuo ritratto.
Così come avresti voluto
fuggire nell'impossibile.
Ti sedesti su quella seggiola
e ti lasciasti andare così come
i carboni ardenti che aspettano
di diventare cenere.
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