Scritto da © Piero Lo Iacono - Mer, 23/12/2009 - 20:46
“O mutazione mutua, / delle multiple apparenze / e dell'unica sostanza, /…Sarò io in voi o voi sarete in me?/Sciocco, non conta, non fa differenza” (M.Luzi)
Alla parola chiediamo
L’àncora e l’approdo,
non la meta, non l’arrivo.
Non so se varcare la proda
E sfidare il gomitolo
Del labirinto.
L’imprendibile.
L’incompiuto
Speculare
alla parola.
L’espresso che espropria.
E distorce.
L’esperibile incircoscrivibile.
L’espiazione dell’eventualità
E dell’evento nella sua
ciclica ma seriale
Transitorietà.
In agguato, guardingo,
imboscato per rimboscare.
Araldica luce mi investe
Nel controluce aurifero
Un’inquieta profusione ruscellante.
Indecifrabile conditio sine qua non,
ubi consistam
che pratico e affino
fino a spezzarne,
per troppa rastremazione la punta.
Riduco le altre voci alla mia.
Perché solo la mia voce posso conoscere.
Il mondo è tutto unito
Nella sua incompiutezza universale.
Mulinano gli elementi
Fuori e in noi.
La luce che sconfina nella notte
Si chiama luna
Ed è la nostra patria,
l’esito e il cammino.
Luce del nostro viario.
Dall’infanzia. E ancora prima.
13-10-2002
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