Scritto da © mario calzolaro - Lun, 26/11/2012 - 10:05
sfumavano lungo i crinali
falde d'azzurro
io serbavo in bocca ancora
il gusto suo
tornavo a valle
cullato dal risciò dei miei pensieri
e non c'erano ombre
nè nuvole
o fantasmi pallide
figure esangui
quelle che il sonno avevano rubato
nei momenti del'attesa solitaria
L'eco colorata
di un canto
tenue e lento
ritmava col cuore
battiti senza tempo.
Colsi una viola
che occhieggiava nel verde
e l'affidai alla corrente.
Quando tornai indietro
con lo sguardo
verso la cima
non vidi la vetta,
solo il cielo,
onnivora celeste
spalancata aperta bocca sugli abissi
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sempre più vicina,
sempre più vicina,
sempre più vicina!
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