Scritto da © mario calzolaro - Gio, 11/10/2012 - 17:40
Ahi dolente luna
di quanto ti porta il travaglio,
estasi e sfinimento,
di calendari maledetti
ed ore-giorni-minuti-secoli
e millenni!
E Tu? Sai dove porta
lo struggimento
di desideri inappagati?
O, dirompente, la brama
ti squarcia il ventre
nel piegarti
-ancella-
alle voglie del Signore della Luce
che non di rado
pallida
accompagni?
Ahi dolente luna
sciogli, come sai,
grani d'argento
sul montare delle maree
come sul capo di lente procellarie
La mia vela corre,
sul filo,
e non s'avvede
che un ingordo orizzonte
già ne mangia la prora
poi, tutto divora
e, torna
il Silenzio
che ha dita di morfina,
e di tutto
solo, un sospiro
rimane e
Nebbia.
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