Scritto da © Marina Oddone - Gio, 22/03/2018 - 11:02
Sdraiata sull'erba, osservi il brulicare del prato e l'attenzione si focalizza
sui fili d'erba, dove si arrampicano formiche, farfalle e briciole di terra.
Ti accorgi che la mente ti porta lontano, in un emisfero enorme quanto il
tuo. Attraverso il finestrino di una macchina o di un treno, vedi sparire il
paesaggio, colori e frazioni di case/persone, come un cartone animato.
Sorridi dietro il vetro pensando, quando adolescente, sognavi il mondo
che ancora non capivi.
Piccoli momenti dove si attarda il pensiero, colonna sonora della mente,
orologio senza tempo in cui rifugiarsi e colloquiare tra se. Il mio pensiero
corre corre più veloce di me, arrivando primo al traguardo evitando di
aspettarmi. Ma ora si è fatto più tranquillo, più rispettoso della poca
elasticità mentale, solo a notte fonda riprende vigore, nei ricordi che
accompagnano il sonno, in sentieri vecchi e nuovi.
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- Blog di Marina Oddone
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