Scritto da © Mariagrazia Dessi - Gio, 03/09/2015 - 14:32
Stavamo prendendo il sole al Poetto, quando uno, che in molti chiamano il “negrozietto”, per forza voleva che gli comprassimo una collana “in avorio si trasformi!”. Io gli ho detto di no, altrimenti avrei dovuto camminare a capo chino, per quanto era pesante. Mia sorella, invece gliela acquistò, dopo aver a lungo barattato. Quello, presi i soldi, se li strofinò prima nelle natiche, poi nei piedi e se ne andò in fretta.
Mia sorella, aggiustandosi la paglietta:
«Deve essere un gesto scaramantico».
Io, mettendomi a posto lo spaccatroddio (spaccascorreggia):
«Non credo, forse voleva dire “Adesso che ti ho preso per il sedere, è meglio che prenda i piedi e me ne vada”».
E siccome la battuta mi era riuscita proprio bene, cominciammo a ridere tutt’e due a crepapelle.
Mia nonna, che continua ad andare al mare, sempre vestita con una vestaglietta bianca, tanto che noi la invitiamo sempre a cambiarsi, dicendole: «O nonna!! Sembra che stai andando a dormire!!» e che, fino a quel momento, aveva assistito alla scena, proprio come addormentata, cominciò a sciorinare un sacco di proverbi, con una voce strana, come se venisse dall’oltretomba:
«S'arrisu 'e s'arenada... arrutta a terra e squartarada …La risata della melagrana, che caduta a terra si è spaccata».
«S’arrisu de is carrus furriaus…Il riso dei carri rovesciati».
«Arri’, arri’ ca gei ti calat pindula».
Ed io con mia sorella:
«Ma scusa nonna, questo perché non lo traduci?».
E lei (stringendo gli occhi e arricciando il naso come una strega e mostrando tutte le gengive, perché la dentiera non la vuole, adducendo come motivazione: «Tanto poi quelle s’induriscono ed io mastico lo stesso»):
«E pensare che vostra madre ha speso un sacco di soldi, per mandarvi a scuola! Se vi avesse lasciato a casa, avrebbe fatto meglio. Brutte ignoranti che non siete altro. Questo adesso: an-da-te-ve-lo a cer-ca-re!».
Mia sorella, aggiustandosi la paglietta:
«Deve essere un gesto scaramantico».
Io, mettendomi a posto lo spaccatroddio (spaccascorreggia):
«Non credo, forse voleva dire “Adesso che ti ho preso per il sedere, è meglio che prenda i piedi e me ne vada”».
E siccome la battuta mi era riuscita proprio bene, cominciammo a ridere tutt’e due a crepapelle.
Mia nonna, che continua ad andare al mare, sempre vestita con una vestaglietta bianca, tanto che noi la invitiamo sempre a cambiarsi, dicendole: «O nonna!! Sembra che stai andando a dormire!!» e che, fino a quel momento, aveva assistito alla scena, proprio come addormentata, cominciò a sciorinare un sacco di proverbi, con una voce strana, come se venisse dall’oltretomba:
«S'arrisu 'e s'arenada... arrutta a terra e squartarada …La risata della melagrana, che caduta a terra si è spaccata».
«S’arrisu de is carrus furriaus…Il riso dei carri rovesciati».
«Arri’, arri’ ca gei ti calat pindula».
Ed io con mia sorella:
«Ma scusa nonna, questo perché non lo traduci?».
E lei (stringendo gli occhi e arricciando il naso come una strega e mostrando tutte le gengive, perché la dentiera non la vuole, adducendo come motivazione: «Tanto poi quelle s’induriscono ed io mastico lo stesso»):
«E pensare che vostra madre ha speso un sacco di soldi, per mandarvi a scuola! Se vi avesse lasciato a casa, avrebbe fatto meglio. Brutte ignoranti che non siete altro. Questo adesso: an-da-te-ve-lo a cer-ca-re!».
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