Scritto da © maria teresa morry - Mar, 06/08/2013 - 09:38
E’ estate, sì. M’ha creato vuoto nel pensiero. Un’opaca patina ripiana le meningi. Fatico a camminare su questa sabbia, granulosa e zeppa di schegge e bordi affilati di conchiglie. Un caldo che mi prende da dentro, per le narici e negli orecchi. C’è resistenza dei miei pensieri, contro gomma . Entro in acqua, questo mare mi scuote alle ginocchia. Vuole farmi cadere. Vince lui anche con il barbaglio schiumoso delle sue creste. Va bene: bevo un sorso, un solo sorso d’acqua salata, che mi ricorda le prime vongole che ho mangiato in vita mia. Crude e con un’alga tenera come un asparago cotto. Nessuno mi disse di sputarla, inghiottii anche quella. Così mi lascio andare e sto sospesa. Una mano, quest’acqua, che si prende le mie caviglie e mi accarezza il seno. Testa in giù e guardo sotto. Nebbioso fondo opaco. Così era quand’ero feto, nell’acqua tiepida di mia madre, non vedevo. Credo dovesse essere così , galleggiare senza scorgere nulla. La spiaggia è lontana, curiose bestioline colorate si agitano.
»
- Blog di maria teresa morry
- 811 letture