Scritto da © Marco valdo - Sab, 18/03/2017 - 21:35
C'era un ragazzino
incantato dal pensiero
incatenato nel pensiero
nodi di ragno avvinghiavano l'inscindibile
nei suoi occhi lontanissimi
tutto si perdeva
inghiottito nel fondo di un ricordo dislessico
che di tutto faceva sintesi
era innocente
non sapeva, non poteva sapere
ed era già ossessione
fame di cose, di frasi, di concreti sogni
tutto assorbito dal buco nero dell'essere
tutto trasformato in essenza
ma come non c'è peccato senza consapevolezza
così non c'è rimorso senza dolore
non poteva sapere, non sapeva
era innocente
nel chiuso dell'unicità
persa era la conoscenza, la coscienza dell'oltre
era quell'ingranaggio mancante
la regola aurea
ciò che è preso va reso
chi si incontra va riconosciuto
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