Pulipulipù fa il tacchino. | Post comici, demenziali, ludicomaniacali | Marco valdo | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Pulipulipù fa il tacchino.

“adesso ti spiego Vincenzo”
“sì,spiegami, che sono accartocciato, spiegami e stirami gli angoli”
“se tu devi mandare da Rogoredo a Lione un tacchino, ci mette un'ora e quaranta, se invece mandi un pulcino a Cosenza, arriva un pollo arrosto con le patane, è la centralità delle periferie, va a step, uno step, due step, tre step e così via, tè capì”
“ma io ho bisogno di lavorare, ho bisogno adesso”
“vai in Germania, là è pieno di gente che lavora, dì che ti mando io”
“ma io voglio lavorare qui”
“il lavora mica il lavoro... bisogna saperlo prima che non c'è il lavoro”
“è allora?”
“sta attento Vincenzo, ti spiego, noi abbiamo aperto i mercati dell'est, quelli dopo Rovigo, adesso facciamo correre i tacchini da Lisbona a Kiev avanti e indietro, noi che siamo avanzati arriviamo terzi e ci scappa fuori il lavoro con la scrivania e internet veloce come i tacchini, intanto che aspettano a Cosenza si mangiano i polli con le patane, è il traino, capisci?”
“ma qua chiude tutto, non c'è lavoro”
“perché è virtuale, servono sei tacchini a Cracovia? Noi sgnacchiamo un pulsante e da Salamanca partono i tacchini e in tre ore e venticinque sono arrivati, dobbiamo solo fare un buco, metterci le rotaie sotto e far correre i tacchini, tempo vent'anni è tutto pronto”
“sì, ma adesso?”
“adesso, si fa presto a dire adesso, senza guardare il futuro, tanto se mandi un pulcino troppo in fretta a Cosenza poi devono aspettare che cresce e poi lo mangiano senza patane, tu adesso aspetti, ti cerchi la scrivania, una poltrona comoda, chiami l'elettricista e ti fai mettere il bottone con internet, ogni tanto vai dal capostazione a mettergli fretta, se ti manca qualcosa vai su internet che c'è tutto, sgnacchi il bottone e te lo portano a casa, è uguale, sembra vero”
“ma prima si stava meglio, se volevo un tacchino, tiravo fuori gli sghei e lo compravo dal contadino, che mi comprava il trattore con i soldi del tacchino e io facevo i trattori e compravo tacchini”
“non va bene, non va bene, se il tacchino non corre avanti e 'ndrè, non va bene, sentimi, secondo te quanti tacchini servono in Europa? Seicento, settecento, sono pochi, bisogna farli andare avanti e indietro, così sembrano milledue, milletre e intanto tu sgnacchi i bottoni, così sembriamo ricchi e c'è lavoro per tutti, devi pensare in grande, sulla cartelletta deve risultare la somma, solo così ci danno le A, che poi noi le portiamo in banca e ci danno gli sghei e compriamo i tacchini che ci mancano”
“sì ho capito”
“capito cosa?”
“ho capito che me ne torno a Cosenza da mio nonno e aspetto il pollo con le patane”

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