Scritto da © María J. De la ... - Mar, 25/10/2016 - 08:02
Ci sono delle mattine che non albeggiano mai e notti eterne senza luna né stelle. Perché non c’è bisogno di illuminarsi il cielo. E non ci sono spiegazioni. Spiegare un’incapacità è come provare a spiegare perché oggi siamo qui e non di là, o perché il verde è verde e non posso vederti.
E non so perché camminare né dove rivolgermi. Mi calzo e cammino, cammino verso dove nessuno mi vede, per non vederti. Per non vedere che tu mi vedessi, per inseguire i miei passi invisibile verso quella profonda oscurità che mi inghiotte e dove mi sembra di sentirti.
Dovrei essere stata da ferma qualche volta, suppongo i miei piedi non rispondono a quello che non possono inseguire. Verticale, in mezzo un universo di parole, immagini, apparenze che non illuminano il mio mondo. Verticale. Soltanto i miei piedi a stabilire un asse trasversale in relazione al pavimento que calpestano. Soltanto dei piedi che non hanno bisogno di un cammino. Pali inchiodati alla terra, con i sensi girati verso il mio nord, senza bussola e non verderti... Senza pieghe nel mio ventre, senza curve dei miei fianchi, senza ondate nel mio corpo, senza dondoli curvilinei sboccati a un’estasi...e non vederti.
Cosa importa, non ho bisogno dei miei occhi per farlo. Ne ho delle mattine senza sole e i miei piedi fermi, mia terra ferma.
(María J. De la Cruz. Collage. unknown)
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- Blog di María J. De la Cruz Guerra
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