Scritto da © Carlo Gabbi - Lun, 19/03/2012 - 12:39
PARTE TRE
Lorenzo riempi` nuovamente i loro calici ed invito` Gianna a bere, ‘Come vedi nelle nostre vite esistono sempre imprevisti, a volte belli, altre meno. Ora voglio che tu comprenda quale e` veramente la tua situazione attuale. Sappi che puo` esistere un pericolo per il proseguimento del tuo matrimonio con Paolo. Per come stanno le cose al momento non si sa cosa prevedere, e nemmeno tu lo puoi. Certo e` necessario una lunga conversazione tra te e lui ed anche dipende da quanto siete preparati a concedere all’altro. Ma sappi che tu e tue figlie avrete sempre il mio affetto ed il mio supporto morale.’
‘Grazie, papa`, grazie di essermi vicino. Ora ti chiedo una cosa sola, dammi ancora un po` piu` del tuo tempo. E` meglio che parliamo piu` lungo in modo che possiamo sentirci piu` vicini. Ma dimmi perche` mai hai voluto parlarmi del tuo amore per Margot? Quello era un tuo segreto. Forse rinvangando i ricordi, quell’amore puo` infliggerti altri dolori. Ma non posso giudicare perche` conosco troppo poco di lei.’
‘Si, Margot! L’amo ancora come non mai, e credo che pure lei mi ami. E` una storia alquanto lunga ma occorrera` tempo perche` tu possa realmente comprendere i miei sentimenti verso di lei. Se non puoi dormire ti parlero` di lei con grande piaciere.
‘Ora abita a Londra con suo marito. Desidero che quando ritornerai in quella citta ti daro` il suo indirizzo, cosi` la potrai conoscere personalmente e le porterai pure i miei saluti.’
‘Grazie Lorenzo per la tua sincerita` Mi fara` molto piacere conoscerla. Deve essere una donna straordinaria per averti saputo conquistare e donorti felicita`. E poi, si`, se vuoi possiamo parlare tutta la notte.’
‘Meglio allora che attizzi il fuoco nel camino e che prenda un’altra bottiglia di Verduzzo per tenerci compagnia durante la lunga notte. Ti ho detto che molte volte mi sento molto solo? Quassu` vivo come un eremita, quando voi tutti siete in citta`. Sicche` anch’io avro` piacere di stare con te, mentre ti racconto i segreti della mia vita.’
Al ritorno` dalla cantina Lorenzo stappo` la bottiglia, riempi` i calici col vino dorato, aggiunse due pezzi di legna sulle braci del camino, poi prese una coperta che mise sulle gambe di Gianna.
~ * ~
‘Ed ora sono pronto a raccontarti di Margot. La conobbi alla mia esplorazione dei mercati asiatici per la nostra industria. Era per noi di grande importanza potersi stabilire sui mercati cinesi di Hong Kong poiche` sapevamo che stabilendo contatti con la Cina, anche se inizialmente attraverso la porta aperta di Hong Kong, entro breve tempo si sarebbe raddoppiato il nostro giro di affari. Attraverso l’ambito commerciale della nostra ambasciata in quella citta` che era ancora una colonia Inglese, potei stabilire i primi contatti contatti ed un paio di mesi piu` tardi organizzai un meeting con una ditta locale, dove avrei presentato la nostra offerta per aprire una nostra succursale in quel luogo. Eravamo disposti a fornire l’eqipaggiamento e tutta l’assistenza tecnica, per aprire a pari interessi per aprire una nuova fabbrica per produrre localmente i prodotti che avrei presentato .
‘Naturalmente sapevo che avevo bisogno di aiuto per essere guidato in quel genere di trattative e che le modalita` di trattare con quegli scaltri uomini di affari erano infinite ed erano basate sulla loro valutazione della personalita` di chi si sarebbe seduto di fronte a loro. Ma nonostante quella consapevolezza rimasi completamente sbalordito dalla loro prima richiesta. Sai quale fu la loro prima domanda?’
‘Be penso desiderassero conoscere quale fosse il volume di affari della vostra ditta, suppongo...’
No` tutt’altro. Fu qualche cosa che mi prese alla sprovvista. Mi chiesero di mostrare loro la foto di mia moglie e dei miei figli! Mai, in tutti quegli anni che ero in giro per il mondo, avevo ricevuto una tale richiesta!’
‘E cosi` avevi con te qualche foto di Rosina e dei tuoi figli?’
‘No, naturalmente. Foto del genere non le ho mai tenute nemmeno nel mio ufficio.’
‘Ed allora?’
‘Ecco che allora comparve Margot, che era la consulente d’affari consiglatami dal Consolato Italiano di Hong Kong. Suo padre era stato un Console inglese. Negli ultimi quarantanni aveva rappresentato gli interessi Brittanici dal Medio Oriente e nei maggiori paesi Asiatici. Margot aveva vissuto gran parte della sua vita nei paesi arabi-asiatici ed aveva una buona conoscenza sia dell’arabo come del mandarino e conosceva bene gli usi e costumi di quei paesi.’
‘Dunque, quella fu la sua prima apparizione nella tua vita?’
‘Si Gianna. Margot comprese la mia ignoranza delle usanze cinesi, quindi inizio` un lungo discorso, in Mandarino, ed ancor oggi non so` esattamente cosa disse loro, ma alla fine risolse tutto e mi chiese di spiegare attraverso i molti grafici e disegni che avevo con me quale fosse veramente la capacita` della nostra ditta ed i vantaggi della nostra cooperazione sul piano produttivo e finanziario. Naturalmente durante tutto il tempo della mia presentazione tecnica Margot fu costantemente al mio fianco. Trovai che la sua preparazione di terminologie tecniche era formidabile e capace di far comprendere pienamente a quel uditorio, tutto quanto avevo desiderato. Speravo di poter consolidare entro alcuni giorni tutti i negoziamenti necessari perche` quel contratto era di vitale importanza alla nostra futura espansione commerciale.’
‘Allora fu merito di Margot se concludesti quelle trattative?’
‘Certo il suo aiuto fu enorme, anche se che non arrivai in quei giorni alla stesura del contratto cosi` rapidamente come avrei voluto. Ma il problema era che non conoscevo molto i loro costumi ed il modo in cui i cinesi conducono i loro affari.’
‘Sarebbe a dire, Lorenzo?’
‘Quella sera stessa vidi arrivare Margot al mio hotel, e cenammo assieme e lei ebbe la pazienza di spiegarmi come si trattano gli affari nei paesi asiatici. Era sicura che le trattative preliminari erano giunte a buon punto e che da li` a tre mesi avrei ricevuto da parte di quel consorzio la richiesta di ritornare ad Hong Kong per la stesura del contratto finale.
‘Tre mesi?’ chiesi a Margot ‘E` un’eternita`’
‘Mio caro Lorenzo,’ mi rispose, ‘I cinesi sempre prendono il loro tempo come e` loro consuetudine. Quindi abbi pazienza e ad ogni buon conto avremo modo di rivederci in tre mesi di tempo. Non dimenticare allora di portare con te quelle benedette foto della tua famiglia. E` quanto ho promesso a loro che tu farai. Nel mondo cinese la buona relazione famigliare e` indice di sicurezza nella vita degli affari. In questa faccenda i cinesi sono Paramaunt. Sicche` se vuoi vedere il tuo contratto firmato porta quante piu` belle foto hai con le loro facce sorridenti.’
‘Toglimi una curiosita`, Lorenzo. Fu durante quel pranzo assieme che incominciasti a corteggiare Margot?’
‘Quella sera stessa Margot partiva per affari a Dubai. Poi io in quei giorni non ci pensavo nemmeno a corteggiarla, sebbene avessi trovato che Margot era la donna piu` bella che mai avessi incontrato nei miei viaggi di affari prima di allora.’
‘Come vedi sono un po` impaziente, Papa`... Ed allora?’
‘Be` tutto avenne molto piu` tardi e fu nemmeno al mio ritornoritornai ad Honk Kong per la firma dei contratti. Naturalmente durante quella settimana che restai ad Hong Kong io e Margot passammo molto tempo insieme e lei mi fece conoscere tutti i posti piu` caratteristici di quella metropoli e passammo due giorni anche a Tapei, ma credimi in quella occasione dormimmo in letti separati, anche se incomincivo a rendermi conto che mi stavo invaghedendo di lei. Te l’ho gia detto, era stupenda, gioviale, affascinante... be` non so che altri aggettivi dovrei usare per presentartela nella sua esuberante capacita` di essere DONNA... Si era donna e ben scritto a lettere maiuscole. Ma lo comprenderai molto meglio quando ti parlero` con piu` particolari della mia adorata Margot.’
‘Scusa se ti interompo papa`... Ma perche`, se eri cosi` innamorato di Margot non la sposasti li` sui due piedi?’
‘Nella vita si commettono sempre degli sbagli, e credimi, mia cara Gianna, quello fu l’errore piu` grande ed ancor oggi oggi non so` darmi pace. Ma lascia che prosegua la storia cosi` te ne renderai conto tu stessa.’
‘Va bene Papa`... La tua storia mi affascina e desidero di conoscere tutto del tuo amore. So benissimo che me lo racconti non per vanagloria ma semplicemente perche` pensi che queste tue esperienze possano aiutarmi nella mia vita futura. Non e` forse vero?’
‘Brava, vedo che ci sei arrivata da sola alla conclusione.’
‘Per favore dammi un altro goccio di quel Verduzzo, Papa, quello mi aiutera` a considerare meglio i tuoi suggerimenti, anche se per ora sono un po` velati.’
‘Bene ora ti racconto ancora un po` di quella mia prima settimana assieme a Margot. L’esserle vicino mi cambio` completamente, ora dopo ora, giorno dopo gorno mi innamorai di lei, del suo fascino, della sua estrema gentilezza. Capii che era una perla rara. Ma come ben sai non sono mai stato quel tipo di dongiovanni che e` capace di adulare la donna, conquistarla e poi averla come preda da consumare sul letto dell’amore. No, nella mia concezione dell’amore, ho sempre posto su un piedistallo privilegiato la mia donna, su cui riversare tutto l’amore, forse anche con umilta`, rispetto e stima. Poi consideravo pure la nostra differenza di eta`, ero di ben ventanni piu` anziano di lei, le potevo essere quasi padre e non volevo essere considerato poco rispettoso o voler trarre vantaggi personali chiedendole di essere amanti. Comprendi cosa voglia dirti? Insomma aspettavo da lei quel cenno di consenso, quell’invito, anche se sottinteso, prima di rivelarle quanto veramente stava nascendo in me ed il desiderio di averla e di amarla come l’essere piu` dolce dell’intero universo.
‘Sentivo che lei aveva compreso i miei sentimenti, ma attendeva che fossi io a dichiararli apertamente. Sicche` questo fu tutto quanto accadde nella nostra prima settimana. Trasmettemmo l’un l’altro unicamente velati e non dichiarati sentimenti reciproci di desiderio.’
‘Vedo come tu sia molto differente da Paolo! Tu un gentiluomo e lui, mio marito un vero mascalzone. Mi chiedo allora da chi mai lui ha preso tutto cio?’
‘Molto probabilmente da Rosina, sua madre. E penso sia ora giunto il momento di rispondere alla tua domanda. Perche` mai se ero tanto innamorato di Margot non lasciai Rosina e la famiglia per cercare la felicita` con Margot.’
‘Mi fa piacere che tu mi dica ora cosa avvenne davvero dietro le quinte, ed il perche`, alla fine Margot non sposo` te ma bensi` un’altro uomo.’
‘L’amore che era nato tra me e Margot ci porto` a vivere una relazione che continuo` per tre anni e ci svelo` una grandissima felicita`. Bene dopo quei tre anni giunsi alla conclusione che era arrivato il momento di porre fine al mio matrimonio con Rosina ed iniziare una nuova vita di felicita`. Sicche`al rientro da uno dei miei soliti viaggi di affari e dopo aver trascorso alcuni giorni con Margot, mi decisi ad affrontare il discorso con mia moglie.’
‘Bene, e cosa sucesse?’
‘Eh, mia cara Gianna, mia moglie come al solito seppe argomentare che ero troppo egoista, che la famiglia, Paolo e lei ne avrebbero sofferto, e di quanto entrambi mi volevano troppo bene, e che quella separazione sarebbe stata causa di un profondo sconforto fisico e morale. Mi chiese di riconsiderare la cosa, di dar tempo al tempo. E cosi` promisi di darle ancora alcuni mesi, prima di decidere la nostra separazione. Ma quando ormai era troppo tardi mi resi conto che non era l’amore verso di me che la faceva agire in quel modo, bensi` soltanto l’amore per quel sacco di quattrini che continuamente poteva spillarmi per mantenere la sua bella vita, che ora vedo cosi` simile a quella di Paolo. Cupidigia mia cara, null’altro che denaro, soltanto quello e` cio` che l’ha tenuta legata a me per oltre quarantacinque anni. Ha sempre finto di amarmi, perche` io potevo mantenerla in quell’agiatezza che ben poche donne conoscevano. Poi come sai bene, alla fine, quando trovo` colui con chi si invaghi` mi pianto` la sui due piedi. Io purtroppo avevo perso Margot. Lei era troppo donna, aveva bisogno di essere amata, ed avenne che un giorno rimase incinta. Ne parlammo e capii che aveva diritto alla sua vita, ad avere una famiglia, a quelle tenerezze che un marito le poteva donare. Cosi` accettai il fato e sebbene con rimpianto lasciai che la sua vita continuasse anche senza di me.’
‘Papà, quanto mi dispiace di sapere come fini`, e se veramente fini`, perche` vedo quanto tu sia ancora innamorato di lei. Ma voglio sentire cosa successe tra te e lei dopo che ritornasti da quel secondo viaggio ad Hong Kong.’
‘Bene i fatti principali di quella storia appartengono ad un altro capitolo, che te lo narrero` al piu` presto. Ma come ora voglio solo aggiungere che Margot, prima che la lasciassi mi disse, ‘Ci rivedremo in due mesi. Vado a Londra da mia madre, ma verro` prima a Milano. Desidero che tu mi porti a visitare quei laghi magnifici che avete lassu` tra le Alpi. Avremo modo di conoscerci meglio e dar inizio a qualcosa di piu` profondo che una semplice amicizia.’
‘Erano promesse velate, erano un invito all’amore, erano la promessa ad una vita capace di donare quanto piu` gradito esiste nell’unione tra un uomo ed una donna. Questo e` quanto volentieri ti raccontero` con gran piacere, mia cara ragazza.’
Fine parte 3
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