Scritto da © lunasepolta - Mar, 30/10/2012 - 15:26
a forma di te, come la seta al bozzolo
come la morbidezza ardente o asperità
al basso piano dove manca l’aria anche
affacciati al balcone più alto, e non c’è
pane che resti quotidiano da portare
alla bocca, da graffiare anche di notte
respiro, che inoltra le domande sulla pelle
e chiede l’acqua, la finestra aperta
le foglie che non riesco a toccare
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