L'ultimo schiaffo | Poesia | Giuseppina Iannello | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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L'ultimo schiaffo

 Ti interpellai nel nome di un ricordo

e di una data... Non ricordo più...

Mi rividi, tra i banchi, ali di corvo,

travolti dalla stessa gioventù.

 

La scuola era finita...

Nel giorno del congedo, quell'aria

effervescente, mi spauriva.

 

Ma i professori, erano felici...

fidenti nell'auspicio di

rincontrarci.

 

Mi avvicinai a quell'ultimo

che era il più vicino

gli dissi con un nodo:

“... Io la saluto...”

Egli, che mi notava,

 

mi chiese, come in pianto:

“Dove andrai?...”

Compresi il suo timore, ma

non capivo...

Risposi:

“Dove mi porta il cuore.”

Mi guardò intensamente:

“Abbi coraggio.”

E gli tremò la voce...

E ravvisai una lacrima

negli occhi stanchi.

 

* * *

 

Di tempo ne è trascorso...

la vita ci travolge,

ma il cuore non si arrende

e lo rividi:

l'un verso l'altra.....

Come in un abbraccio,

mi diceva: “Come sono felice!.....

 

E di', pure a quell'altra

che sapeva capire,

che il professore vuole...

 

La voce si perdeva.....

Ma la colsi,

come rivolta

ad un'altra presenza:

“Facciamole incontrare queste ragazze...”

L'invito era rivolto a tutti.

 

Dice il proverbio: “Solo chi non vuole

non è capace

di nutrir gli affetti...”

 

Compagna d'altri tempi, ti cercai.....

 

* * *

 

LA SUA RISPOSTA

 

La sua risposta fu come quel fuoco

che ottenebra la mente:

“Se dal cielo mi cerca un Professore,

sono una Santa.”

 

Ci salutammo con un arrivederci....

implicito il sentirci.

 

Piombò il silenzio.

 

Finché,

mi risolvevo a ritrovarla,

conscia di quello schiaffo,

che a mio avviso,

sarebbe stato l'ultimo

(e glielo avevo detto che ne avevo

ricevuto degli altri).

 

Mi rispondeva:

“Ci sentiremo...”

Quanto a risentirci.......

 

Non sei una Santa, per

parlar coi morti....

 

Porgevo l'altra guancia

e le dicevo:

“Domando scusa.”

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