Scritto da © luccardin - Mer, 10/05/2017 - 21:35
A cosa serve procedere di natura
quando l’improvviso colpo di vento
ti strappa il frutto della vita.
É umana la sofferenza il suo abbandono
tra i rami nudi della malinconia
quanta felicità si è abortita dal grappolo della vita
che c’è ben poco da vendemmiare.
Così mi rifugiai tra gli angoli morti del mio Dio
in cerca di silenzio
ma nessun altare è pietra di dolore
e fuggii braccato da me stesso
l’amore non aspetta Caino né il fiore d’Abele
non c’è vendemmia né raccolto nell’ansietà dell’anima
tutto si dissolve nel respiro
in un continuo albeggiar del cielo
il domani delle stagioni
nel tempo morto della vita.
A cosa serve procedere di natura
quando l’improvviso colpo di vento
ti strappa il frutto della vita.
É umana la sofferenza il suo abbandono
tra i rami nudi della malinconia
quanta felicità si è abortita dal grappolo della vita
che c’è ben poco da vendemmiare.
Così mi rifugiai tra gli angoli morti del mio Dio
in cerca di silenzio
ma nessun altare è pietra di dolore
e fuggii braccato da me stesso
l’amore non aspetta Caino né il fiore d’Abele
non c’è vendemmia né raccolto nell’ansietà dell’anima
tutto si dissolve nel respiro
in un continuo albeggiar del cielo
il domani delle stagioni
nel tempo morto della vita.
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