Scritto da © Lorenzo - Sab, 15/07/2023 - 09:36
"La camera [...]
Era una stanza buia, lunga e stretta,
con una finestrucola in fondo,
le pareti dipinte a calce grige, sporche
e scrostate. C'erano tre lettucci,
un catino di ferro smaltato in un angolo,
con una brocca, e un canterano zoppo
in faccia ai letti. Una lampadina,
sporca di antichi nerumi di mosche,
mandava una sbiadita luce giallastra."
Carlo Levi, CRISTO SI E' FERMATO A EBOLI,
Einaudi editore, Torino, 2014. Pag.31
Sottano
Sottano d'una volta un solo vano
una stanza divisa da due panni,
un angolo cottura per cucina,
un fuoco ed un treppiede per caldaia,
un altro per servizi personali
e nella stanza unica il lettone,
un tavolo tre sedie un canterano,
la specie di comò per biancheria,
a quanto pare un piede un po' più corto,
tanto a sembrare mobile azzoppato
ed una bacinella per lavarsi,
questo il mobilio in casa d'altri tempi
e archetipo elegante dell'arredo
è quel bacile in dote ad uno sposo,
gli spetta dare, secondo l'usanza.
Acqua di pozzo o di fontanella
serviva per riempire bacinella,
testimonianza a sveglia del mattino,
complicità per far svanir torpore,
e fare aprire gli occhi al nuovo giorno.
Nell'acqua del catino scorre il tempo,
alba e tramonto in vita coniugale,
vagito del neonato oppur lamento
del moribondo giunto al suo tramonto,
per visita del medico curante,
alfa ed omèga della vita umana.
E' pur riserva idrica al paese,
il termine bacile è il serbatoio
per dare l'acqua fresca al territorio.
Lorenzo 15.7.23
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