Scritto da © Lorenzo - Sab, 15/01/2022 - 08:29
Oblio non può sfiorarti ormai,
scolpito sulla pietra che conosco
il canto e il tuo respiro son l'altezza,
l'auge, la sommità di quei dintorni.
Vette vissute in altre primavere,
così il tuo sorriso si proietta
e lo gusto tra mare e la collina,
dolce visione della murgia mia.
Il respiro del tempo m'incatena
in aria trasparente di tal luogo.
Valli e costoni, viadotti e tratturi
nei viaggi li ho rivisti e assaporati
penetrati intatti in nostro esserci,
nella pace serena, per perderci.
Lorenzo 15.1.22
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