Scritto da © Lorenzo - Mar, 30/11/2021 - 14:18
“Tutto il domani, fino alla fine dei tempi,
tendeva a diventare anche per me quel vago
“craì” contadino, fatto di vuota parola,
via dalla storia e dal tempo”.
Carlo Levi , “Cristo si è fermato a Eboli” Ed. Mondadori, pag 176
Crai, o giammai, un vuoto in disinganno
per gli ultimi, domani è sempre crai
ed oggi, crai perenne ai tribolati
detti cristiani o uomini nascosti,
i senza volto, anonimi e rimossi
dalla coscienza d’ego sfruttatore
che pensa solo all’io e non al sacro,
alla giustizia predicata un tempo.
Crai ci sarà la giusta paga al servo,
con l’equa ricompensa per travaglio,
ma oggi è posto al volto un bel bavaglio,
senza parola e verbo da soffiare
quella che viene in verità di mente,
ora rimossa a non subire l’onta
del caldo pane tolto ai propri figli.
Meglio poco che nulla al contadino,
un misero guadagno di moneta,
il più dato in natùra, ingiusto peso,
grano con sale e d’olio una bottiglia.
Vita migliore poi domani, crai,
sembra pizzicheria d’illusioni.
In mille luci intorno al nuovo anno,
eguale all’anno andato in disinganno.
Lorenzo 30.11.21
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