Scritto da © Livia - Dom, 25/09/2016 - 22:22
Terragno
di terra riarsa e oasi improvvisate,
qualcosa turbò l’aria
cosi forte, così magica
in quel tempo di terremoti e cembali.
Ho immaginato i mulini verdi sull’acqua
le mani colme, fresche
le frasi, i simboli, sepolti fra le dune,
si andava di passo alle nuvole
aggrovigliati come rarefatti
ma a volte anche ruvidi corvi
prima che il tribunale aggiudicasse colpe e mancanze,
che fregatura la gente che giudica la povertà e la ricchezza
tu a sinistra, tu a destra.
Invece ci sono limbi dove stare senza mete
senza passaporti e senza gente di confine
qualcosa turbò l’aria
cosi forte, così magica
in quel tempo di terremoti e cembali.
Ho immaginato i mulini verdi sull’acqua
le mani colme, fresche
le frasi, i simboli, sepolti fra le dune,
si andava di passo alle nuvole
aggrovigliati come rarefatti
ma a volte anche ruvidi corvi
prima che il tribunale aggiudicasse colpe e mancanze,
che fregatura la gente che giudica la povertà e la ricchezza
tu a sinistra, tu a destra.
Invece ci sono limbi dove stare senza mete
senza passaporti e senza gente di confine
luoghi immensi col sonno fra le ciglia, un suono, una parola
un amore da scrivere in poesia
e tutto questo è lontano
un amore da scrivere in poesia
e tutto questo è lontano
è terraverde
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