Scritto da © Fulvio - Mer, 30/06/2010 - 07:48
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Raccoglieva le foglie morte. A terra, oppure le staccava dai rami più bassi. Le osservava e le riponeva con cura dentro una busta.
Era un ospite della Merlata, una specie di comunità per disadattati, credo.
Con un breve gesto gli indicai una bella foglia gialla, a pochi metri dalla mia panchina.
Non era molto adatta, e me lo disse senza parlare. Poi aprì la busta, trasse con cautela una delle sue foglie e me la mostrò. In verità era un po’ malconcia, come lui.
Comunque approvai annuendo, ma lui attese finché non la guardai meglio, in controluce, nel chiaro sole d’autunno.
Allora vi scoprii un rosso incendio nel ricamo di mille vene: una minuscola vetrata di cattedrale!
Glielo dissi, e lo stesso incendio era nei suoi occhi, adesso. E forse nei miei, ora che lo guardavo in trasparenza.
Era un ospite della Merlata, una specie di serra per fiori delicati, credo.
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