Scritto da © ElfoGuerriero - Ven, 07/10/2011 - 11:11
Mi hai baciato quel giorno
che già il sole nuotava basso
a incendiare il velo di seta
del catino dipinto del porto
hai lasciato un ricordo scarlatto
gusto dolce di rossetto e the caldo
e un torrente impetuoso di rame
a fluire sul candore tuo
non c'è freddo in banchina a Kinsale
quando vedi arrivare settembre
c'era birra quel giorno e la baia
e per perdermi i verdi occhi tuoi
hai cantato per me solo un giorno
intrecciando i tuoi passi coi miei
nella danza più antica e incantata
che quest'erba ricorderà mai
ci son fari su rocce disperse
che ti dicono "stammi lontano"
altri invece conducono a porti sicuri
dove puoi passeggiare abbracciato
ad un sogno cantato dal vento
Ma di te ricordo di più
una pelle profumo del malto
e quel tono sommesso di voce
come acqua tra l'erica in fiore
m'hai donato il fuoco di Erin
in un marchio di draghi e delfini
se parlavi era facile udire
respirare l'Atlantico
e chiamarsi i gabbiani
la tua luce brilla ancora di notte
ogni mare parla di te
e sul grande lenzuolo di Inch
c'è una sabbia che sa
quante volte ho vergato il tuo nome
prima di volar via
sulle ali di un'altra tempesta
lascia aperto il cancello
del tuo verde sentiero fiorito
lascia accesa la luce che pulsa
buona stella ai confini del mondo
sciogli ancora per me la tua treccia
dammi un fiume di rame che scorra
e sarò nel tramonto gabbiano
incendiato riverbero d'ali
dentro un ultimo brivido salso
io di nuovo urlerò
il tuo nome
Shevaun.
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