Scritto da © Hjeronimus - Mer, 05/01/2011 - 18:55
“La sanità lombarda, lo sanno tutti, è la migliore d’Europa.”, delirava oggi su radio tre (il terzo canale della rai) non so più quale fiancheggiatore dell’amministrazione proto-politica meneghina. Lo vaneggiava in risposta ad una giornalista che, poc’anzi, aveva invece messo il dito sulla fistolosa verità. Cioè, che la sanità lombarda è un feudo mafioso e ripugnante nelle mani di amministratori senza scrupoli che ne han fatto un immondo mercimonio.
Ma non basta. I nostri treni veloci sono i più veloci d’Europa; la nostra stazione è la più moderna d’Europa; i nostri centri commerciali sono i più all’avanguardia d’Europa; le istituzioni, i professoroni, i servizi: tutti i più avanzati d’Europa.
Per mio conto, ieri ero a Milano, Lombardia: la regione più ricca d’Europa. Ero alla stazione delle Nord, le ferrovie che collegano il capoluogo alle province settentrionali, Como, Varese, eccetera. Perdo un treno per pochi secondi, colpa mia, va bene. So che il prossimo parte in venti minuti. Vado ai cartelloni elettronici, ma non v’è segnalazione del mio treno. Alla biglietteria, mi dicono così che, non ostante la giornata feriale, tutto il periodo sotto Natale è considerato festivo e molte corse sono abolite, fra cui appunto la mia. Vado a protestare con un inserviente che proprio nel periodo di maggior afflusso si fanno mancare treni proprio all’ora di punta. Mi rispondono che loro stessi si muovono con quei treni e che hanno già segnalato alla direzione, si immagini con quale buona riuscita, il problema. Tra l’indifferenza generale. Il flusso dei viaggiatori, aggiungono, è tale e quale lo stesso di sempre.
Perdo un’ora e più, al freddo. Mi viene di andare alla toilette. Scendo al piano inferiore. C’è una tariffa, per minima che sia. Dico al sorvegliante “Pagare per andare al cesso. Complimenti!.
Risponde: “Si paga in tutta Europa!
“Non siamo in Europa qui!” Chiudo definitivamente.
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