Scritto da © alhelì - Mer, 26/10/2011 - 20:32
Lentamente,
vorrei vivere,
per godere
senza fretta
del piacere della vita.
Questa mia gaudente lentezza
diventa anormalità
agli occhi stupiti e ciechi
di chi
dovrebbe,
per sua scelta,
accompagnarmi nel percorso
e godere con me,
pacatamente
ma intensamente,
e che, invece, continua a correre all’impazzata
alla ricerca di futili chimere.
Senza scampo
mi distruggo
sapendo
che,
in qualche parte del mondo,
in eccitante digiuno,
si trova
l’altra mostruosa creatura affamata:
semicerchio incantato e incompleto,
in attesa paziente di ricomporsi con me,
nell’estenuante,
lento,
meraviglioso
rito dell’amore,
che ritrova,
riempie e riunisce
avvolgendo
di misterioso
piacere.
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