Scritto da © Bruno Amore - Lun, 29/03/2010 - 15:53
leggerti sempre negli occhi
quello che sento sgorgare
dai miei umidi spalancati
mentre in nudità frementi
seduti di fronte ci teniamo
per mano per avvicinarci
lentissimamente cosce sulle
cosce ad approcciare i fiori
ognuno turgido a suo modo.
approssimarsi per raggiungersi
lo sfiorarsi appena è brivido
incantato di rugiada che scende
dolcemente la schiena o il petto
fino al concavo tra noi chiuso
lo stelo nella tua corolla madida
le mani le braccia sono liane
avvinghiano i torsi viepiù
finché il rito gioia e paradiso
non sia sommo.
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