Scritto da © Franco Pucci - Lun, 10/01/2011 - 21:09
Immagini spezzettate, caleidoscopiche
riflesse tra la gobba delle gocce e il vetro della finestra.
Arlecchini di cartone con gli arti penduli e scomposti
uniti da fermagli d’ottone danzano macabri,
esibendosi in pose invereconde, la canzone della noia.
Mentre il desiderio di te si perde tra le pozzanghere sul selciato
e il profumo di un caffè nero urticante,
il ricordo della notte scolora nel bianconero quotidiano.
Il tuo tailleur fermo al semaforo. E piove.
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