Scritto da © Anser - Dom, 16/01/2011 - 18:06
Le finestre hanno occhi
puntati sui passanti,
le donne nascondono
taccuini di baci, le gambe,
quella voglia di neve
sul seno vicino al cuore.
Su fianchi adagiati
a trappole di spine.
La musica stride, a sghiacciare le dita,
a prendere per mano
maschi innamorati, a sciogliere
orgasmi agrodolci.
Ogni tre sorrisi di stelle marine
si passa la mano, ancora,
a un tenue colore di seta
e la notte è consolazione.
Basterebbe, forse, stringere i corpi,
dimenticare le parole
che non si sono dette, forse
per rimborso di pudore,
di rincorsa.
Le barche accendono
luci di cattura ogni tramonto,
chi resta prega, sgranando
baci e amori rubati
come granchi di scogliera.
Dal mare s’osserva la linea di terra
appassire al colmo dei remi,
al tremare approssimato del cielo
che riflette altre luci, perdute
come quelle delle case, lontane
che sfidano la notte
malinconicamente sole.
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