figli? | Filosofia | Laura Pompeo | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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figli?

 Cosa vuol dire ”se non si hanno non si può capire”.  Ora ve lo dico. Secondo  me, ovviamente. Vivere due vite e prendersene, si, le gioie, ma anche i dolori … che non compensano mai. Lottare tutti i giorni contro quel mare oscuro che è la possessività …    Lottare tutti i momenti con la voglia di agevolarlo in tutto, ma sai che faresti  il suo male.  Agire per costringerlo a diventare indipendente .. anche se ci devi litigare…  poi ti ringrazierà .. magari quando sarai sottoterra, ma lo farà di certo. Stringere i denti … e fingere di non esserti accorto/a di nulla quella volta che … anche di questo ti ringrazierà e .. lo faranno pure i tuoi nipoti, se ne avrai.  Comprendere finalmente quante e quali volte i tuoi abbiano stretto i denti … e sei sopravvissuto.  Assumere che, delle due vite, una puoi viverla alla giornata, l’altra no perché, per anni ne hai il carico ma non è la tua, quindi …. Ricordare di quelle volte in cui eri figlio/a, le tue scelte furono disapprovate e poi si scoprì che… avevi  ragione..   Ripetersi sempre che se tu hai 50 anni e tuo figlio 12, sei tu che puoi immedesimarti .. l’esperienza tu l’hai fatta … dovresti sapere com’è.  Eliminare la parola “sacrificio” dal vocabolario. Lui/lei non ha chiesto di nascere per cui i “sacrifici “ non esistono o sono compresi nel pacchetto “voglio un figlio”.  Ricordare che se hai fatto la pasta al forno “a sorpresa” è possibile che lui/lei abbia in programma di uscire con gli amici ( congelala senza dire nulla se no gli amareggi un po’ la serata)   Spiegargli/le che anche se gli imponi qualcosa gli/le vuoi bene lo stesso .. anzi di più .. e pure e soprattutto quando vola qualche scappellotto ( quando ci vuole ci vuole)  Ricordare di confrontarsi con altri/e quando non riesci a immedesimarti , non è il caso sottovalutare la sua sensibilità e la tua inesperienza      Ricordare che anche se è tuo figlio non è TUO, è SUO  (Lui, un giorno.. capirà!)  Spiegargli che anche se sei sua/o  madre/padre non sei  SUA/O ma sei TUA/O.  (Lui, un giorno.. capirà!)  Assicurarsi che abbia ben chiaro che le cose non riuscite non sono fallimenti. La vittoria sta nell’avere  avuto il coraggio di farle….  (elemento necessario  per mettersi in gioco).  Spiegargli che …  la/il suo migliore amico deve avere la sua età , quindi, non puoi essere tu … a parte che sei già sua/o  madre/padre. Spiegagli che se ha, materialmente, qualche possibilità in più rispetto ad altri è solo un fatto di fortuna e non basta, solo questo,  a  renderlo migliore degli altri.  Spiegagli che deve sempre rispettare e voler bene prima di tutto se stesso se no non può volerne ad altri …
 
p.s. Se ho dimenticato qualcosa, aggiungete pure e ve ne sarò grata,  sebbene credo che ogni cosa, anche se non specificamente menzionata, si possa desumere …  
  © laurapompeo

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