Scritto da © Laura Lapietra - Mer, 15/03/2023 - 16:43
E mi incamminai
verso il boulevard incerto
dipinto dai fili di seta d'erba
ai piedi dei giganti cipressi,
sotto nembi di piombo
tra la bruma d'anima
a ovattare il mio viso spento
dallo sguardo recondito
raccolto sovente tra le mani
a confortare l'antico cruccio
nel palpabile freddo nel cuore,
gelandomi il fiato nel pianto
in quel viaggio senza tempo nel mio essere solo ignorato!
Fino a quando dovrò soffrire
la fame d'amore?
Fino a quando dovrò nutrirmi
di briciole d'affetto?
Or piove a dirotto
e il petricore è balsamo in me
a ricordarmi che il meglio
nasce sempre dopo
le intemperie della vita,
e sarà arcobaleno senza fine.
verso il boulevard incerto
dipinto dai fili di seta d'erba
ai piedi dei giganti cipressi,
sotto nembi di piombo
tra la bruma d'anima
a ovattare il mio viso spento
dallo sguardo recondito
raccolto sovente tra le mani
a confortare l'antico cruccio
nel palpabile freddo nel cuore,
gelandomi il fiato nel pianto
in quel viaggio senza tempo nel mio essere solo ignorato!
Fino a quando dovrò soffrire
la fame d'amore?
Fino a quando dovrò nutrirmi
di briciole d'affetto?
Or piove a dirotto
e il petricore è balsamo in me
a ricordarmi che il meglio
nasce sempre dopo
le intemperie della vita,
e sarà arcobaleno senza fine.
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