Scritto da © Franco Pucci - Gio, 31/03/2011 - 11:58
Quelle notti di Dicembre a piedi nudi nel corridoio
il cuore che ti precede, il freddo nel buio che gela,
pungono i piedi le tracce di un Natale precoce.
Aghi di pino come filo di Arianna verso la cuccagna
guidano, ma il passo circospetto tradisce l’equilibrio,
a tentoni cerchi un appiglio, e improvvisa è la luce.
Sul bianco del marmo, dietro una scodella fumante
il sorriso di mia madre, latte e miele per scaldare
un piccolo cuore gelato da un albero ancora spoglio.
Oggi le notti che inseguono le mie fughe irreali
sono caffè amaro e aghi di pino che bucano il cuore
mentre il dolce ricordo svanisce, cerco invano il calore.
Latte e miele, il sorriso di mia madre
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