Scritto da © Marcello Caloro - Dom, 17/04/2011 - 12:29
Dopo esser stati così lontani
ci ritroveremo dove tu sai;
in quella porzione di spazio,
alla sola distanza d’un bacio,
tra la Bilancia che non froda sul peso
e la Vergine che più non si concede.
Nell’unico punto dell’infinito
dove ritrovare la lieta follia
che oggi non possiamo ammettere.
Lì dove Simon Mago non mercanteggia
ma offre sull’ara di marmo antico
pane azzimo, vino sanguigno e pesci
donando a chi non conobbe amore
le nostre Reliquie terrene.
Tu mia Dea, io tuo Dio proseguiremo
tenendoci anima per anima
portati da un frullo di passero
dove riparano gli Angeli
cullati da un soffio d’ardore innocente.
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