Scritto da © Giuseppina Iannello - Ven, 08/06/2012 - 17:15
Sul ciglio sorgi...
Scivoli leggera...
La terra irrori, ti trasformi in mare.
Sul mare vanno bianche vele
e ognuna
l'alba saluta e gli
orizzonti vaghi.
Lacrima... Finalmente il sereno.
Dopo l'affanno, ora sei quel mare
che mi accoglie, mi culla e mi consola,
porto di pace cui l'anima approda
per mutarsi in gabbiano e mover l'ali.
Lacrima... Sei quel mare
e gli occhi...
gli occhi son sorgenti chiare:
ha trasparenze di cose lontane
hanno mestizia per cose perdute,
hanno albe e tramonti e cieli
azzurri.
Lacrima, grande mare.
Ti guardan gli occhi, seguono la vela
che più di ogni altra, oggi, s'è inoltrata.
Il vento del mattino l'ha guidata,
il gabbiano più bello l'ha seguita.
Vanno ora insieme...
vanno ove la vita
splende dei nuovi sogni.
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